Nomadismo digitale, liberi di vivere e lavorare ovunque
Milano, 23 aprile – Rivoluzione della comunicazione e del mondo del lavoro. Pandemia e ingresso delle tecnologie nel consumo di massa, hanno generato il cosiddetto nomadismo digitale.
Chi sono dunque i nomadi digitali? Trattasi di persone con un’esistenza iper mobile, predisposte a lavorare grazie alla digitalizzazione, da ogni angolo del mondo. Pionieri del settore sono stati gli statunitensi, abituati nella quotidianità a dare risposte creative senza una location indipendent (residenza fissa).
L’idea di reinventarsi professionalmente è alla base del nomadismo digitale, divenuto dopo il dilagare del Covid-19, esigenza e possibilità cresciuta alla velocità della luce. Concepito come un vero e proprio stile di vita, secondo gli americani questa tipologia di approccio lavorativo consentirebbe di raggiungere la felicità ed un benessere economico (naturalmente con impegno e dedizione), liberando la creatività con un dispendio energetico inferiore.
Il nomadismo digitale ha completamente trasformato la tradizionale vita lavorativa, creando una passive income (rendita passiva). Se vent’anni fa questo approccio rappresentava un ventaglio di possibilità, oggi è realtà. L’era del web 3.0 consente ad ogni professione di tradursi nel suo corrispettivo a distanza; così anche i decreti diramati in piena epidemia hanno dato valore allo smart working.
Il lavoro delocalizzato si basa su strutture quali il co-working e il co-living, pratiche che servono a ridurre le difficoltà professionali facilitando in rete il rapporto con imprenditori, aziende o persone, a medio e breve termine, emancipandosi dalla routine dell’ufficio. I nomadi digitali rappresentano dunque una fetta di mercato su cui puntare per il futuro, anche rispetto al marketing e alla promozione delle attività turistiche.
Il nomade digitale può lavorare spostandosi in totale libertà in ogni posto in cui intende stare, per volontà o esigenza, promuovendo insieme al lavoro da portare a termine, nuovi stili di vita e diversi luoghi allo stesso momento. Il risultato che scaturisce da questa opzione risulta valido, secondo le statistiche, in termini di diversificazione delle offerte lavorative, di indotti economici diretti, di innovazione e promozione sia dei settori pubblici che privati.