Pandemia e nuovi poveri: non si muore di solo Covid, si muore anche di fame

Pandemia e nuovi poveri: non si muore di solo Covid, si muore anche di fame

In fila per un pasto o per chiedere aiuto alla Caritas. Aumentano le richieste di assistenza, in tempo di pandemia.

Lo segnala il Rapporto Povertà della Caritas italiana. Il confronto dei dati coinvolge i mesi da maggio a settembre del 2019-2020. In un anno il 52% delle famiglie italiane, rispetto al 47,9% del 2019, ha necessitato di aiuti.

La Caritas parla di “nuovi poveri”, inserendo tra essi lavoratori in difficoltà, giovani, donne e famiglie con minori.

L’incremento della povertà è dovuto al Coronavirus, che sta lasciando “morire di fame”, una grossa fetta della popolazione.

Nuove fasce necessitano di assistenza, come rileva il Rapporto Caritas. Trattasi di commercianti e lavoratori autonomi. La protesta in Italia di queste categorie, negli ultimi giorni, è sintomatica di un sistema al collasso e restituisce verità alla fotografia segnalata dalla Caritas italiana che ha assistito tra aprile e giugno 450mila persone.

RAPPORTO POVERTÀ CARITAS ITALIANA

“Tanti piccoli commercianti e lavoratori autonomi hanno chiesto aiuto. Rispetto a questo fronte, le Caritas diocesane hanno erogato sostegni economici specifici, in ben 136 diocesi sono stati attivati fondi dedicati, utili a sostenere le spese più urgenti (affitto degli immobili, rate del mutuo, utenze, acquisti utili alla ripartenza dell’attività, ecc.). Complessivamente sono stati 2.073 i piccoli commercianti e lavoratori autonomi accompagnati in questo tempo”. 

Il 30% dei nuovi assistiti sono proprio i “nuovi poveri”. Per la prima volta, da marzo a maggio 2020, disoccupati, lavoratori autonomi costretti al fermo da lockdown, non sapendo come tirare avanti, si sono rivolti alla Caritas.

Tra loro, anche i lavoratori dipendenti, in attesa di cassa integrazione ordinaria o in deroga e lavoratori intermittenti.
Privi di ammortizzatori sociali, sono stati presi in carico e supportati nella gestione di un momento di emergenza economica.

L’83% delle diocesi ha aiutato le persone ad accedere ai sostegni pubblici previsti dal decreto Cura Italia e decreto Rilancio.

“ Da una rilevazione condotta su un campione di 756 nuclei beneficiari dei servizi Caritas nei mesi di giugno-luglio 2020, il Rem (Reddito di emergenza) è risultata la misura più richiesta (26,3%) ma con un tasso di accettazione delle domande più basso (30,2%) rispetto alla indennità per lavoratori domestici (61,9%), al bonus per i lavoratori stagionali (58,3%) e al bonus per i lavoratori flessibili (53,8%). Si tratta di un profilo «del tutto sovrapponibile a quello di coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza (32,5%)”.

Ancora una volta le misure economiche di emergenza, invece che compensare difficoltà e disparità, hanno creato esclusione, generando una dilatazione della povertà che, dato i tempi, rischia di incrementarsi.

Pina Stendardo

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