Teatro San Carlo extra moenia, il 19 luglio in Piazza del Plebiscito la ‘Tosca’ di Puccini
“Tosca” di Puccini, in programma in piazza del Plebiscito domenica 19 luglio (prova generale aperta e dedicata al personale ospedaliero impegnato nella lotta al coronavirus in Campania), giovedì 23 luglio e domenica 26 luglio alle 20.15 (“prima” e replica, entrambe a pagamento). Con Floria Tosca interpretata da Anna Netrebko e Mario Cavaradossi interpretato da Yusif Eyvazov.
La stagione lirica del Teatro San Carlo di Napoli sostenuta dalla Regione Campania, esordisce in Piazza del Plebiscito.
‘Tosca’ arrivò al San Carlo per la prima volta nel 1900. Da allora il libretto ispirato dalla cantante lirica che intona ‘Vissi d’arte’, è stato ripetutamente rappresentato.
Ad ispirare probabilmente il celebre personaggio femminile, fu la cantante Angelica Catalani, di origine veneta.
L’artista era famosa per interpretare opere di Cimarosa e Paesiello. Parliamo della fine del 1800.
Indietreggiando nel tempo, esattamente alla fine del Seicento, si potrebbe pensare ad un riferimento ad un’altra artista veneta, Francesca Costa, il cui cognome per un gioco di anagramma divenne Tosca.
Tre personaggi principali per tre punti focali ambientati nella Roma del 1800.
TRAMA
Angelotti console dell’ex Repubblica Romana è fuggito da Castel Sant’Angelo e si rifugia nella chiesa di Sant’Andrea della Valle, dove sua sorella la Marchesa Attavanti ha nascosto degli abiti femminili che gli permetteranno di passare inosservato. La donna è stata ritratta senza saperlo dal pittore rivoluzionario, Marcio Cavaradossi. Questi si accorge di Angelotti che conosce da tempo e gli rivela la propria situazione. Improvvisamente vengono interrotti dall’arrivo di Tosca, che, riconoscendo nel dipinto della Maddalena le fattezze della marchesa, fa una scenata di gelosia a Mario, che a fatica riesce a calmarla e congedarla. Angelotti esce dal suo nascondiglio e riprende il discorso con Mario che lo indirizza nella sua villa. Improvvisamente sopraggiunge Scarpia capo della polizia che sospetta fortemente di Mario. Per trovare Angelotti cerca di coinvolgere Tosca suscitando la sua morbosa gelosia. La donna credendo alle parole di Scarpia giura di trovarli. Scarpia la fa seguire. Mentre a Palazzo Farnese Scarpia stà cenando Spoletta, uno scagnozzo, gli conduce Mario che è stato arrestato. Questi si rifiuta di rivelare dov’è Angelotti e viene condotto in una stanza e torturato. Giunge Tosca che stremata dalle grida di Mario confessa il nascondiglio dell’evaso. Mario indignato che Tosca abbia parlato, cerca di scacciarla. Scarpia lo condanna a morte. Disperata Tosca vuole donarsi a Scarpia se egli acconsentirà di liberare Mario. Scarpia convoca Spoletta e con un cenno di intesa fà credere a Tosca che la fucilazione sarà simulata e i fucili siano caricati a salve. Mentre stà scrivendo il salvacondotto che li porterà fuori dallo Stato Pontificio, Tosca aggredisce Scarpia e lo pugnala.
All’alba sui bastioni di Castel Sant’Angelo, Mario è pronto a morire. Scrive un’ultima lettera d’amore a Tosca che nel frattempo arriva e spiega di aver ucciso Scarpia. Lo informa della fucilazione simulata e scherzando gli raccomanda di fingere bene la morte. Ma Mario viene fucilato per davvero e Tosca inseguita dai poliziotti, che hanno scoperto la morte di Scarpia, si getta dagli spalti del castello.