Levante: “A Sanremo canterò Tikibombom parlando di donne e discriminazione di genere”
Un suono onomatopeico come titolo di una canzone. L’idea di Levante è di creare un “tormentone” espressivo per parlare di donne e discriminazione di genere.
Lo farà a Sanremo sul palco più ambito dai cantanti italiani, con il brano Tikibombom: “non segui il branco/ balli il tango mentre tutto il mondo/ muove il fianco sopra un ritmo che fa/ tikibombom».
Con Amadeus arriva finalmente la sua grande occasione. Rifiutata dal Festival già nel 2013 e 2015, nel 2020 Levante scrive in musica una lettera a quattro persone che le piacciono.
Sono un animale stanco, un’anima indifesa, il freak della classe preso in giro perché è una femminuccia e un’anima in rivolta rappresentata da una ragazza criticata perché ha la minigonna.
La stigmatizzazione sociale la fa da padrona in questo testo; Levante critica l’omofobia, la visione steriotipata dell’uomo, che vuole l’uso del colore blu per i maschi e il rosa per le femmine.
La cantautrice che affonda le sue radici musicali in India, si pone contro il concetto di “quote rosa” e rivendica la parità concreta e meritocratica, scevra da pregiudizi.
Levante porta all’Ariston una canzone che esalta la diversità.
L’ex compagna di Diodato, che parteciperá come concorrente al Festival, si lascia andare alle riflessioni sociali e da brava sicula dichiara al Corriere: “La donna è sempre vista in modo fuorviante: mai abbastanza femmina o troppo. La discriminazione di genere c’è ancora».
Infatti Claudia Lagona, questo il suo vero nome, è solo una delle 7 cantanti donna del Festival, su 24 concorrenti in gara.
L’artista catanese cercherà di lanciare il suo Monito in musica, con un brano che fará sicuramente discutere.